Blog
La geotermia nella residenza GreenMi in Rozzano
La geotermia è la scienza che si occupa del calore accumulato nel sottosuolo, calore che ha origine principalmente dal decadimento di sostanze radioattive presenti nelle rocce.
Questo calore è in grado di mantenere, all’interno della terra, temperature che mediamente crescono con la profondità di circa 30°C ogni 1.000 m e che, nel nucleo centrale, superano i 6.500°C.
Le variazioni di temperatura con la profondità non sono sempre costanti, specie se le configurazioni geologiche del terreno sono come quelle che danno origine alle acque termali, alle fumarole e ai soffioni caldi.
L' energia geotermica è una delle protagoniste della transizione energetica verso l'utilizzo di fonti green questo perché presenta diversi vantaggi come l’abbattimento della produzione di anidride carbonica e dei combustibili fossili, richiede poca manutenzione e gli impianti sono sicuri e affidabili. Inoltre quando si parla di geotermia si tende a pensare solamente all’energia termica e al riscaldamento tuttavia un impianto geotermico è predisposto sia per il riscaldamento sia per il raffrescamento.
In Italia, negli ultimi anni, a causa del raggiungimento di alte temperature, si stanno diffondendo sempre più l'utilizzo delle pompe di calore.
Render Greenmi
L’energia geotermica può essere utilizzata in vari modi: nel caso specifico della realizzazione nel nostro intervento in Rozzano, Residenza GreenMi, è del tipo a bassa energia ovvero che utilizza calore a temperature comprese fra 30 e 100°C. Questo metodo serve per il teleriscaldamento, gli stabilimenti termali, i processi tecnologici e per alimentare pompe di calore (solo a temperature basse come 30° C). Il nostro intervento garantisce un’ottima classe energetica nella Residenza GreenMi Rozzano e una notevole sostenibilità ambientale grazie all’utilizzo delle energie rinnovabili come quella geotermica.I Collettori Orizzontali interrati
Nel nostro intervento stiamo utilizzando i Collettori Orizzontali Interrati, impianti che utilizzano il calore che si trova accumulato negli strati più superficiali della terra: calore che, fino ad una profondità di 5 metri, si trova disponibile a temperature variabili da 8 a 13°C.
Come visibile dal diagramma, ad una profondità di 5 ml, la temperatura del terreno è di circa 10 – 12°C. É in questa zona che si è prevista l’installazione di alcuni collettori per recuperare questa temperatura ed utilizzarla quale pre riscaldamento o post raffrescamento dell’aria immessa nelle varie unità immobiliari.
Questi collettori sono realizzati con tubi in polietilene posti in opera ad una profondità di circa 4,5 ml e riempiti al loro interno con un fluido composto da acqua
.
Lo sviluppo dei collettori utilizzati è del tipo a serpentina e rispetta le seguenti distanze minime:
- 1,5 m dalle reti degli impianti interrati di tipo non idraulico: reti elettriche, del telefono e del gas;
- 2,0 m dalle reti degli impianti interrati di tipo idraulico: reti dell’acqua sanitaria, delle acque di scarico e piovane;
- 3,0 m da fondazioni, recinzioni, pozzi d’acqua, fosse settiche, pozzi di smaltimento e simili.
Nel progettare i sistemi di captazione del calore bisogna evitare non solo sottodimensionamenti, ma anche sovradimensionamenti: cioè, evitare soluzioni che possono rubare troppo calore al sottosuolo. Il dimensionamento di questi collettori viene effettuato in base alla resa termica del terreno, che è influenzata dalla sua compattezza e dalla quantità d’acqua che in esso si ritrova.
Inoltre non sono state superate lunghezze di 200 metri con i singoli serpentini, per evitare perdite di carico troppo alte: cioè per non ridurre troppo la resa globale dell’impianto.
Se si analizza un terreno argilloso ed umido si è considerata una resa termica di 25 W/mq. Nel nostro caso, vi è una presenza complessiva di 3.600 mq., quindi per singolo edificio vi è la disponibilità di circa 1.200 mq. di serpentini per una resa termica sia in estate che in inverno da utilizzare per il preriscaldo o per il post raffreddamento pari a circa 30 kW.
Con una portata d’aria per singola unità immobiliare pari a 6.000 mc/h ed una temperatura di ingresso media di 5°C è facilmente intuibile che vi può essere un innalzamento dell’aria in ingresso di circa 8 – 10 °C, portando la temperatura dell’aria in immissione durante il periodo invernale da 5 °C a 15 °C.
Dalla temperatura di ingresso di 15 °C alla temperatura di circa 23 – 25 °C si dovrà quinci provvedere autonomamente con le proprie pompe di calore, così ogni unità immobiliare potrà a suo piacimento regolarsi la temperatura interna voluta con una riduzione estremamente importante dei consumi energetici.
Quando la temperatura dell’aria esterna risulta più alta rispetto ai 5 °C sopra ipotizzati vi sarà sempre meno l’intervento del post riscaldo effettuato dalla propria pompa di calore.
La soluzione geotermica orizzontale è senza dubbio il sistema domestico più conveniente, vale a dire per gli impianti “a bassa entalpia”.
L’unico problema degli impianti orizzontali è che per poter funzionare necessitano di più spazio a quelli verticali; questo perché vanno posati i sensori geotermici, per questo le sonde geotermiche sono state posate sotto alla platea dei garage.
Una volta realizzato, l’impianto ha una durata media molto più lunga delle normali caldaie. Mentre una caldaia ha un ciclo di vita di una ventina d’anni, l’impianto geotermico ha condutture garantite che possono arrivare anche a un secolo, mentre la pompa di calore ha un ciclo di vita variabile tra 25 e 75 anni.
Condividi